In questa pagina è disponibile un modello diffida per comportamento scorretto da scaricare e da compilare in base alle esigenze.
Indice
Riferimenti normativi
Quando si parla di diffida per “comportamento scorretto” si sta descrivendo una lettera formale con cui si intima a qualcuno di cessare una condotta lesiva e di porre rimedio agli effetti già prodotti, preannunciando che, in difetto, verranno attivate le tutele giudiziarie. È uno strumento stragiudiziale che ha due anime: da un lato serve a far smettere subito ciò che non va e a recuperare un minimo di ordine nei rapporti; dall’altro ha valore probatorio e processuale, perché costituisce messa in mora ai sensi dell’articolo 1219 del Codice civile e, in quanto dichiarazione unilaterale recettizia, produce effetti dal momento in cui giunge all’indirizzo del destinatario, secondo gli articoli 1334 e 1335. Per questa ragione è essenziale spedirla con un mezzo tracciabile, come PEC o raccomandata con avviso di ricevimento, così da fissare per iscritto fatti, tempi e responsabilità.
“Comportamento scorretto” non è un’etichetta giuridica unica: in un rapporto contrattuale può significare inadempimenti, scorrettezze precontrattuali o violazioni di buona fede; nei rapporti tra imprese può coincidere con pratiche di concorrenza sleale; nelle relazioni professionali può tradursi in molestie o denigrazioni; online può essere la diffusione illecita di contenuti diffamatori o dati personali; tra privati può assumere la forma di pressioni, minacce leggere o interferenze nella vita altrui. La diffida non cambia la qualificazione giuridica dei fatti, ma li mette a fuoco e li incanala verso il rimedio corretto: risarcimento del danno extracontrattuale ex articolo 2043, responsabilità per inadempimento quando c’è un contratto, azioni inibitorie di urgenza quando la condotta prosegue e crea un pregiudizio attuale, tutela della reputazione e dei dati personali quando sono stati oltrepassati quei confini. Per evitare ambiguità è utile che la lettera, pur mantenendo un tono sobrio, spieghi in modo narrativo che cosa è accaduto, quando, dove e con quali ripercussioni concrete, evitando aggettivi e giudizi di valore e restando ancorata a circostanze verificabili.
La richiesta che segue deve essere chiara e proporzionata al problema. Se la condotta è in corso, si domanda la cessazione immediata e stabile e si indicano gli adempimenti necessari a ripristinare la legalità, per esempio la rimozione di contenuti illeciti, la rettifica pubblica di affermazioni false, la restituzione di beni o documenti, la correzione di una prassi commerciale aggressiva, l’astensione da contatti indesiderati. Se il danno si è già prodotto, si chiede il ristoro delle perdite patrimoniali documentate e, se ne ricorrono i presupposti, del danno non patrimoniale; al tempo stesso si offre di compiere gli atti ragionevoli per limitare le conseguenze, in coerenza con l’articolo 1227 del Codice civile. È consigliabile indicare un termine breve ma realistico per l’adempimento e preannunciare quali azioni verranno intraprese allo spirare del termine, come il ricorso d’urgenza ex articolo 700 del Codice di procedura civile per ottenere un’inibitoria, l’eventuale richiesta di misura coercitiva indiretta ex articolo 614-bis per dare forza all’ordine del giudice, l’azione risarcitoria di merito e, quando pertinente, gli esposti alle autorità competenti.
La forza persuasiva della diffida poggia sulla qualità della prova. Chi scrive dovrebbe allegare ciò che serve a far comprendere e verificare i fatti: scambi di e-mail o messaggi che mostrano l’andamento degli eventi, documenti contrattuali, schermate di pagine web con data certa, foto o report tecnici, lettere già inviate e non riscontrate. È bene conservarne una copia completa e organizzata, perché quello stesso fascicolo diventerà la base della tutela in giudizio se la vicenda non si risolve. Se la condotta è avvenuta online, conviene acquisire subito evidenze non manipolabili, per esempio con servizi di conservazione a norma o con attestazioni temporali che fissino l’URL, il contenuto e la data; quando siano in gioco dati personali, si può affiancare alla diffida al soggetto privato una richiesta al titolare del trattamento per esercitare i diritti previsti dal GDPR, come cancellazione e limitazione.
Nel lavoro o nei rapporti professionali la diffida richiede qualche cautela in più. Se riguarda comportamenti di colleghi o superiori, va indirizzata alla persona responsabile e, quando esistono, agli uffici HR o al canale di segnalazione previsto dal modello organizzativo o dalla normativa sul whistleblowing, tenendo conto delle regole interne e della riservatezza. Se il comportamento scorretto proviene dal cliente o dal fornitore, il riferimento naturale è il contratto: qui la lettera deve mostrare dove e come la controparte ha violato specifiche clausole o la lealtà esecutiva, indicando con precisione quale adempimento si pretende e in quale data, e riservandosi la risoluzione o l’azione di responsabilità se l’invito rimane senza esito. Nelle relazioni tra imprese, quando la scorrettezza integra atti di concorrenza sleale, il contenuto della diffida dovrebbe tenere conto dei profili di urgenza e della necessità di non amplificare la diffusione di informazioni sensibili: si chiede di cessare gli atti confusori o denigratori e si preannuncia un’inibitoria, ma si evita di reiterare in modo circostanziato, a terzi, gli stessi fatti diffamatori che si intendono far cessare.
La forma conta quasi quanto la sostanza. Una diffida efficace è asciutta, priva di toni minatori e di espressioni offensive, priva di minacce sproporzionate e di richieste prive di base legale. Va inviata al soggetto giusto, nel luogo giusto e nel rispetto della riservatezza, perché una lettera inopinatamente diffusa a terzi potrebbe, in casi estremi, esporre chi la invia a responsabilità per violazioni della privacy o addirittura per diffamazione. È sempre utile chiudere ricordando che la comunicazione interrompe i termini di prescrizione ai sensi dell’articolo 2943 del Codice civile, così da evitare che l’inerzia della controparte eroda il tempo utile alla tutela, e indicare un recapito certo al quale ricevere risposte e documenti. Nelle materie in cui l’accesso fisico ai luoghi o ai supporti è necessario per verificare o ripristinare, si può proporre già in diffida una data per un sopralluogo o per un incontro tecnico, lasciando almeno un’alternativa per favorire l’adempimento spontaneo.
Quando il comportamento scorretto incrocia anche profili penalmente rilevanti, come minacce, atti persecutori o diffamazione grave, la diffida non è condizione di procedibilità, ma può essere comunque utile per tentare una composizione bonaria o per dimostrare la serietà dell’istanza; in parallelo resta ferma la possibilità di rivolgersi alle autorità di pubblica sicurezza o di sporgere denuncia. Nei rapporti consumeristici, se la scorrettezza consiste in pratiche aggressive o ingannevoli, alla diffida privata si può affiancare un reclamo all’Autorità competente, mentre in condominio o tra vicini si può affiancare, quando previsto, una mediazione o un tentativo obbligatorio di conciliazione, ricordando che una lettera ben scritta spesso facilita l’accordo perché chiarisce senza equivoci che cosa viene contestato e che cosa viene richiesto.
Esempio diffida per comportamento scorretto
Modello 1 — GENERICO
Oggetto: Diffida e messa in mora per cessazione comportamento scorretto
Con la presente, in relazione ai fatti occorsi in data [date] presso [luogo] e consistenti in [descrizione puntuale e sintetica della condotta], La diffido a cessare immediatamente ogni ulteriore condotta analoga e a porre rimedio agli effetti già prodotti, provvedendo entro [x] giorni a: [rimedi richiesti: ritiro/ rettifica/ restituzione/ risarcimento/ consegna documenti, ecc.].
Questa comunicazione costituisce messa in mora ai sensi dell’art. 1219 c.c., è atto recettizio ex artt. 1334–1335 c.c. e interrompe la prescrizione ai sensi dell’art. 2943 c.c. In difetto, mi riservo di adire l’Autorità giudiziaria, anche con ricorso d’urgenza ex art. 700 c.p.c. e richiesta di misura coercitiva ex art. 614-bis c.p.c., oltre all’azione risarcitoria ex art. 2043 c.c.
Si chiede riscontro scritto all’indirizzo in epigrafe.
Distinti saluti.
[Firma]
Allegati: [eventuali prove: e-mail, screenshot, foto, contratto, ecc.]
Modello 2 — RAPPORTO CONTRATTUALE (diffida ad adempiere ex art. 1454 c.c.)
Oggetto: Diffida ad adempiere ex art. 1454 c.c. e messa in mora
In riferimento al contratto del [data] avente ad oggetto [oggetto contratto], contesto le condotte inadempienti di cui ai punti seguenti: [breve elenco puntuale: es. ritardo nella consegna, difformità, mancato pagamento].
Ai sensi dell’art. 1454 c.c. La diffido ad adempiere integralmente alle obbligazioni sopra richiamate entro e non oltre [x] giorni dal ricevimento, con ripristino/ consegna/ pagamento come da contratto, avvertendo che, decorso inutilmente il termine, il contratto si intenderà risolto di diritto con ogni conseguenza di legge (artt. 1453 ss. c.c.), ivi compresa la richiesta di risarcimento danni.
La presente vale quale messa in mora (art. 1219 c.c.), atto recettizio (artt. 1334–1335 c.c.) e interruzione della prescrizione (art. 2943 c.c.). In mancanza di adempimento, verrà proposto ricorso ex art. 700 c.p.c. per le opportune inibitorie e tutela d’urgenza.
Cordiali saluti.
[Firma]
Allegati: [contratto, ordini, DDT/fatture, scambi e-mail]
Modello 3 — CONCORRENZA SLEALE B2B (art. 2598 c.c.: confusione/denigrazione/boicottaggio)
Oggetto: Diffida per atti di concorrenza sleale ex art. 2598 c.c. – richiesta immediata cessazione
Si contestano le condotte tenute da [Impresa destinataria] in data [date] consistenti in [es. uso di segni distintivi confusori; denigrazione dei nostri prodotti verso clienti/online; storno scorretto di dipendenti con mezzi illeciti], idonee a integrare atti di concorrenza sleale ai sensi dell’art. 2598 c.c.
Vi diffidiamo a cessare immediatamente tali comportamenti e a rimuoverne gli effetti (rettifica/ ritiro materiali/ comunicazione ai clienti), trasmettendoci entro [x] giorni un piano scritto di conformazione. In difetto, adiremo il Tribunale competente per ottenere inibitoria d’urgenza ex art. 700 c.p.c., pubblicazione della decisione, risarcimento danni e penale coercitiva ex art. 614-bis c.p.c.
La presente costituisce messa in mora (art. 1219 c.c.), è atto recettizio (artt. 1334–1335 c.c.) e interrompe la prescrizione (art. 2943 c.c.).
Distinti saluti.
[Firma del legale rappresentante]
Allegati: [prove: brochure, campagne, screenshot, dichiarazioni clienti]
Modello 4 — ONLINE/REPUTAZIONE & DATI PERSONALI (diffamazione, rimozione contenuti, GDPR)
Oggetto: Diffida a rimuovere contenuti illeciti e richiesta ex artt. 17 e 21 GDPR
In data [data] su [URL/piattaforma] sono stati pubblicati contenuti riferiti alla mia persona/società [descrizione sintetica] che risultano falsi/lesivi della reputazione/illecitamente trattati.
Vi diffido a rimuovere immediatamente ogni contenuto indicato e a astenerVi da ulteriori diffusioni, con rettifica pubblica entro [x] giorni. Ai sensi degli artt. 17 e 21 GDPR esercito il diritto alla cancellazione e opposizione al trattamento dei miei dati; chiedo conferma scritta dell’avvenuta rimozione e delle misure adottate.
La presente costituisce messa in mora (art. 1219 c.c.), atto recettizio (artt. 1334–1335 c.c.) e interruzione della prescrizione (art. 2943 c.c.). In difetto, promuoverò ricorso per inibitoria ex art. 700 c.p.c., azione risarcitoria ex art. 2043 c.c. e le opportune segnalazioni alle Autorità competenti.
Cordiali saluti.
[Firma]
Allegati: [screenshot con data/ora, eventuale perizia informatica]
Modello 5 — PRATICHE COMMERCIALI SCORRETTE verso CONSUMATORE (Codice del Consumo)
Oggetto: Diffida per pratiche commerciali scorrette – artt. 20 ss. d.lgs. 206/2005
In qualità di consumatore, contesto le condotte tenute da [Impresa] in data [date] relative a [offerta/contratto], consistenti in [inganno/omissione informativa rilevante/aggressione commerciale: es. ostacoli alla recesso, addebiti non autorizzati], in violazione degli artt. 20 ss. del Codice del Consumo.
Vi diffido a cessare immediatamente tali pratiche, a ripristinare la situazione di diritto (storno/addebiti, conferma recesso, fornitura informazioni mancanti) e a corrispondere quanto dovuto entro [x] giorni. In difetto, attiverò le tutele giudiziarie, incluse inibitorie ex art. 700 c.p.c., e presenterò segnalazione all’AGCM per i profili sanzionatori, oltre a richiedere il risarcimento dei danni subiti (art. 2043 c.c.).
La presente costituisce messa in mora (art. 1219 c.c.), atto recettizio (artt. 1334–1335 c.c.) e interruzione della prescrizione (art. 2943 c.c.).
Distinti saluti.
[Firma]
Allegati: [contratto/registrazioni offerte, e-mail, estratti conto]
Modello diffida per comportamento scorretto da scaricare
Di seguito viene messo a disposizione un fac simile diffida per comportamento scorretto in formato Word editabile da scaricare.
Il modello può essere modificato inserendo i dati mancanti e poi stampato.