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Riserva d’appello sentenza non definitiva – Modello

In questa pagina è disponibile un modello riserva d’appello sentenza non definitiva da scaricare e da compilare in base alle esigenze.

Indice

  • Riferimenti Normativi
  • Esempio riserva d’appello sentenza non definitiva
  • Modello riserva d’appello sentenza non definitiva da scaricare

Riferimenti Normativi

La dichiarazione di riserva di appello è il meccanismo che consente alla parte soccombente di differire l’impugnazione di una sentenza non definitiva e “conservarla” per proporla insieme all’appello contro la sentenza che chiuderà il giudizio. L’istituto è disciplinato dall’art. 340 c.p.c., che lo limita alle sentenze non definitive di cui all’art. 278 c.p.c. (condanna generica e provvisionale) e a quelle di cui all’art. 279, comma 2, n. 4 c.p.c. (decisioni su questioni che non definiscono il giudizio con prosecuzione dell’istruttoria): la riserva va fatta, a pena di decadenza, entro il termine per appellare e comunque non oltre la prima udienza davanti al giudice istruttore successiva alla comunicazione della sentenza. Se la riserva viene validamente formulata, l’appello andrà poi proposto unitamente a quello contro la sentenza definitiva o insieme a un eventuale appello contro altra successiva sentenza non definitiva; se invece un’altra parte propone immediatamente appello contro quella stessa sentenza, la riserva non può più farsi e, se già fatta, rimane priva di effetto.

Sul come si formula la riserva, la legge adotta forme semplici ma tassative. L’art. 129 disp. att. c.p.c. consente di dichiararla direttamente in udienza, con dichiarazione orale che il giudice fa inserire a verbale, oppure con dichiarazione scritta su foglio separato da allegare al verbale; in alternativa può essere effettuata con atto notificato ai procuratori delle altre parti costituite secondo l’art. 170 c.p.c., o personalmente alla parte non costituita. La ratio è assicurare la conoscibilità legale della riserva, perciò non basta il mero deposito in cancelleria di una memoria che la contenga se non è allegata al verbale o notificata alle controparti. La prassi e le ricostruzioni dottrinali più aggiornate ribadiscono che le forme sono perentorie e funzionali alla certezza del contraddittorio.

I termini sono perentori perché la norma li prevede “a pena di decadenza”. In concreto bisogna guardare al termine breve di trenta giorni in caso di notificazione della sentenza (art. 325 c.p.c.) e, in mancanza, al termine lungo di sei mesi dalla pubblicazione (art. 327 c.p.c.); entro questi limiti temporali e, comunque, non oltre la prima udienza successiva alla comunicazione, la riserva deve essere resa o notificata, altrimenti si perde solo la facoltà di differire l’impugnazione, restando praticabile, se ancora nei termini, l’appello immediato. Le fonti ufficiali e gli approfondimenti recenti confermano questo schema e la natura perentoria del doppio binario temporale.

Gli effetti pratici sono lineari. Chi ha fatto riserva non può proporre appello immediato contro quella stessa sentenza, e un eventuale gravame così proposto sarebbe inammissibile; viceversa, se un’altra parte propone appello immediato, la riserva già formulata perde efficacia e la parte che l’aveva resa, se vuole contestare la sentenza non definitiva, deve attivarsi nel relativo grado, tipicamente spiegando appello incidentale anche tardivo ai sensi dell’art. 334 c.p.c., perché da quel momento la controversia su quel capo si sposta in appello. Massime recenti richiamate nelle raccolte codicistiche ribadiscono proprio il rapporto tra riserva, impugnazione immediata altrui e necessità di attivare l’incidentale; la stessa logica di unitarietà delle impugnazioni è riflessa nell’art. 335 c.p.c., che impone la riunione delle impugnazioni proposte separatamente contro la stessa sentenza.

Quando la riserva è valida, l’impugnazione contro la non definitiva “segue” l’appello contro la definitiva quanto a termini e forma, sicché i termini decorrono, per entrambe, dalla notificazione o dalla pubblicazione della sentenza che chiude il giudizio, secondo il combinato disposto degli artt. 325 e 327 c.p.c. e i chiarimenti dottrinali più recenti. In questo modo si evita il frazionamento del giudizio di gravame e si concentra la cognizione del giudice d’appello, in coerenza con la regola della riunione delle impugnazioni.

Esempio riserva d’appello sentenza non definitiva

In questa sezione è possibile trovare un esempio di formula per riserva d’appello sentenza non definitiva.

DICHIARAZIONE DI RISERVA DI APPELLO AVVERSO SENTENZA NON DEFINITIVA (SENTENZA DI CONDANNA GENERICA)

NELLA CAUSA DISTINTA A R.G. CON IL N. … G.I. DOTT. ….

Il/La Sig./Sig.ra …, nato/a a … il … (C.F. … ) , residente in …, via/piazza … n. …, [nella sua qualità di amministratore unico/legale rappresentante/titolare della Società o della ditta …, con sede in …, via/piazza … n. …, C.F.: … P.I. … ], elettivamente domiciliato/a in …, via/piazza …, n. …, presso lo studio dell’Avv. … , C.F. …, che lo/la rappresenta e difende in forza di procura speciale alle liti … .

PARTE CONVENUTA NELLA CAUSA SOPRA INDICATA

PREMESSO

che, con sentenza n. …, emessa nell’ambito del procedimento in oggetto e pubblicata in data …, Codesto Tribunale ha pronunciato condanna generica dell’esponente al pagamento del prezzo di merci fornite dalla controparte, disponendo, con separata ordinanza, la prosecuzione del procedimento per la liquidazione della somma dovuta,

DICHIARA

ai sensi degli artt. 129 disp. att. c.p.c. e 340 c.p.c., di fare espressa riserva di appello avverso la suddetta sentenza non definitiva.

Luogo e data …

Firma Avv. …

PROCURA

Io sottoscritto/a [nella qualità di … ] …, nato/a a … il …, residente in …, via/piazza … n. …, delego a rappresentarmi, assistermi e difendermi nella presente procedura e in ogni sua fase e grado, compresa la fase esecutiva, l’Avv. … del Foro di …, conferendo allo stesso ogni più ampia facoltà di legge, compreso il potere di conciliare, transigere, rinunciare agli atti ed accettare la rinuncia, incassare somme dalla controparte, quietanzare, chiamare in causa terzi, nominare sostituti in udienza.

Eleggo domicilio presso lo Studio dello stesso Avvocato in …, via …, n. ….

Dichiaro, inoltre, di aver ricevuto le informative di cui agli artt. 7 e 13 del d.lgs. n. 196/2003 e presto consenso al trattamento dei dati personali, nei limiti e nelle forme di cui a tale d.lgs., per l’espletamento del mandato conferito.

Il/La delegante …

Luogo e data …

Visto per autentica …

Firma Avv. …

Modello riserva d’appello sentenza non definitiva da scaricare

Di seguito viene messo a disposizione un fac simile riserva d’appello sentenza non definitiva in formato Word editabile da scaricare.

Il modello può essere modificato inserendo i dati mancanti e poi stampato.

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Modello riserva d'appello sentenza non definitiva
2 file(s)
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