In questa pagina è disponibile un modello atto di citazione per revocazione articoli 656 e 395 n. 1 c.p.c. da scaricare e da compilare in base alle esigenze.
Indice
Riferimenti normativi
Quando il creditore ha ottenuto un decreto ingiuntivo che è divenuto esecutivo per mancata opposizione, l’ordinamento consente comunque al debitore di chiedere la rimozione di quel titolo nei casi tassativi previsti dall’art. 656 c.p.c., rinviando, tra gli altri, al n. 1 dell’art. 395 c.p.c. Il rimedio è la revocazione straordinaria e si esercita se il provvedimento monitorio è effetto del dolo di una delle parti in danno dell’altra; la norma contempla anche i nn. 2, 5 e 6 dell’art. 395 e, in via distinta, l’opposizione di terzo revocatoria ex art. 404, comma 2. La base normativa è chiara: “Il decreto d’ingiunzione, divenuto esecutivo a norma dell’articolo 647, può impugnarsi per revocazione nei casi indicati nei numeri 1, 2, 5 e 6 dell’articolo 395…”.
La revocazione ex art. 656 c.p.c. non sostituisce e non prolunga i termini dell’opposizione ordinaria o tardiva: è un rimedio eccezionale, attivabile quando il vizio dedotto rientra in uno dei casi tipici e il decreto è ormai esecutivo. Se la mancata opposizione dipende da mancata conoscenza per irregolarità della notificazione o per caso fortuito/forza maggiore, la strada è quella dell’opposizione tardiva ex art. 650 c.p.c.; se invece si lamenta che il decreto sia frutto di una macchinazione fraudolenta della controparte, il binario è quello dell’art. 656 in relazione al n. 1 dell’art. 395. La giurisprudenza di legittimità sottolinea che la revocazione non può essere usata per eludere la decadenza dall’opposizione quando i presupposti di quest’ultima c’erano, e che il rimedio straordinario si giustifica solo nei casi tipizzati.
La forma dell’impugnazione è l’atto di citazione, da notificare e iscrivere a ruolo davanti allo stesso giudice che ha pronunciato la decisione impugnata; “stesso giudice” va inteso come stesso ufficio giudiziario, con competenza funzionale inderogabile. L’art. 398 c.p.c. pretende, a pena di inammissibilità, che la citazione indichi il motivo di revocazione, le prove dei fatti pertinenti e il giorno della scoperta o dell’accertamento del dolo; richiede inoltre la sottoscrizione del difensore munito di procura speciale. Questo contenuto qualificato non è un formalismo: serve a delimitare con precisione l’oggetto del giudizio rescindente e a consentire il controllo sulla tempestività.
I termini seguono la disciplina generale delle impugnazioni. L’art. 325 c.p.c. stabilisce che il termine è di trenta giorni; l’art. 326 precisa che, per i motivi di revocazione dei nn. 1, 2, 3 e 6 dell’art. 395, il termine decorre dal giorno della scoperta del dolo o della falsità o dal recupero dei documenti, e dunque non dalla notificazione della sentenza. Nel ricorso ex art. 656 collegato al n. 1 dell’art. 395, il dies a quo è quindi la data in cui il dolo è scoperto, che deve essere indicata e provata in modo puntuale nell’atto, perché da quella data dipende la tempestività dell’impugnazione.
Il giudizio di revocazione ha struttura bifasica. Nella fase rescindente si accerta l’esistenza del motivo di revocazione e, se l’accertamento è positivo, si revoca il provvedimento; quindi si apre la fase rescissoria, nella quale si decide il merito della pretesa che aveva dato luogo al decreto ingiuntivo, eventualmente disponendo restituzioni. Questa dinamica è espressamente prevista dall’art. 402 c.p.c., che impone al giudice, con la sentenza che pronuncia la revocazione, di decidere il merito e regolare le conseguenze restitutorie, salvo necessità istruttorie. Visto che l’impugnazione non ha effetto sospensivo automatico, la tutela interinale si ottiene chiedendo nell’atto di citazione la sospensione dell’esecuzione ai sensi dell’art. 401 c.p.c., che richiama l’art. 373 c.p.c. e i suoi presupposti: danno grave e irreparabile e non manifesta infondatezza del rimedio. L’istanza va inserita nell’atto introduttivo e viene decisa con il procedimento camerale previsto dall’art. 373.
Sul piano sostanziale, il “dolo della parte” che legittima la revocazione non coincide con mere inesattezze o reticenze, ma richiede un’attività deliberatamente fraudolenta, fatta di artifici o raggiri idonei a sviare la difesa avversaria o a impedire al giudice l’accertamento della verità, con nesso causale rispetto al contenuto del decreto. La Cassazione ribadisce in modo costante questa fisionomia del dolo revocatorio: non bastano scorrettezze generiche, occorre una condotta ingannevole determinante l’errore decisivo. In atto, quindi, il fatto storico del dolo va allegato e provato nelle sue componenti soggettive e oggettive e nella sua incidenza causale sul provvedimento monitorio.
Una volta notificata la citazione, se la revocazione è proposta davanti al tribunale o alla corte d’appello, l’art. 399 c.p.c. impone il deposito dell’atto, a pena di improcedibilità, entro venti giorni dalla notificazione, insieme con la copia autentica della decisione impugnata; le altre parti devono costituirsi nello stesso termine con comparsa contenente le conclusioni. La scansione è speciale rispetto ai termini ordinari di costituzione e va rispettata con rigore, poiché l’improcedibilità è sanzione espressa.
Quanto ai mezzi successivi, contro la sentenza resa nel giudizio di revocazione non è ammessa una nuova revocazione; si applicano invece gli ordinari mezzi d’impugnazione ai quali era originariamente soggetta la decisione impugnata. Nella prassi che riguarda i decreti ingiuntivi, la sentenza che decide in primo grado sulla revocazione è appellabile, con inammissibilità del ricorso per cassazione immediato..
Esempio atto di citazione per revocazione articoli 656 e 395 n. 1 c.p.c.
In questa sezione è possibile trovare un esempio di formula per atto di citazione per revocazione articoli 656 e 395 n. 1 c.p.c..
ATTO DI CITAZIONE PER REVOCAZIONE
del decreto d’ingiunzione n. …., emesso dal Giudice di pace (oppure) dal Tribunale di …. in data …. divenuto esecutivo in data …. a norma dell’art. 647 c.p.c.
…. con Avv. ….
ATTORE
CONTRO
…. con Avv. ….
CONVENUTO
* * *
Il sig., codice fiscale …., nato a …., il …., e residente in …., elettivamente domiciliato in …. nella via …. presso lo studio dell’avv. …. (codice fiscale….) che lo
rappresenta e difende in forza di procura speciale ….. e che dichiara di voler ricevere le comunicazioni da parte della Cancelleria a numero telefax …. o al
seguente indirizzo di posta elettronica certificata: ….
PREMESSO
– Che il Giudice di pace (oppure) il Tribunale di …., con il decreto d’ingiunzione sopra indicato, divenuto esecutivo a norma dell’art. 647 c.p.c., lo ha condannato
a …..
– – Che, in data …., ha scoperto che il predetto decreto è l’effetto del dolo di …. in suo danno in quanto ….
– – Che nella specie ricorre l’ipotesi prevista dal combinato disposto degli articoli 656 e 395 n. 1 c.p.c..
Tutto ciò premesso
CITA
Il Sig. …. a comparire innanzi al Giudice di pace di …., nell’udienza del giorno …., ore di rito, con l’invito a costituirsi nel termine e nelle forme stabilite dalla
legge e che, in difetto, si procederà in sua contumacia (oppure) innanzi al Tribunale di …., nell’udienza del …., ore di rito, dinanzi a
Giudice istruttore che sarà designato, ai sensi dell’art. 168-bis c.p.c., con l’invito a costituirsi nel termine di almeno venti giorni prima della suddetta udienza ai
sensi e nelle forme stabilite dall’art. 166 c.p.c. con l’avvertimento che la costituzione oltre il suddetto termine implica le decadenze di cui agli art. 38 e 167 c.p.c. e
che, in difetto di costituzione, si procederà in sua contumacia, per sentir revocare il decreto ingiuntivo sopra indicato e sentirsi condannare alle spese del
giudizio.
Contestualmente chiede che l’Ill.mo Giudice di pace (oppure) Tribunale di …. voglia, ai sensi dell’art. 401 c.p.c., disporre la sospensione dell’esecuzione del
decreto ingiuntivo impugnato al fine d’impedire che dalla stessa possa derivare grave e irreparabile danno in quanto …..
Deposita copia autentica del decreto ingiuntivo n. …. emesso dal Giudice di pace (oppure) Tribunale di …. in data …. procura alle liti e ….
Ai fini del versamento del contributo unificato per le spese di giustizia dichiara che il valore della causa è di € …..
…. lì ….
Avv. …
Modello atto di citazione per revocazione articoli 656 e 395 n. 1 c.p.c. da scaricare
Di seguito viene messo a disposizione un fac simile atto di citazione per revocazione articoli 656 e 395 n. 1 c.p.c. in formato Word editabile da scaricare.
Il modello può essere modificato inserendo i dati mancanti e poi stampato.